un impegno comune

Riflessioni

A Claudio che, anche se credo non mi conosceva bene, è sempre stata una persona felice e piena di spirito!

Il nostro amico che è nei cieli…

Quest’estate ho passato una settimana ad un campo estivo dell’oratorio, in montagna, precisamente sopra Delebio.
È stato molto bello a parte gli ultimi giorni perché siamo dovuti scendere il anticipo a causa di una tragedia che ci ha fatto piangere molto.
È proprio di questo brutto evento che vorrei parlare perché è stato un episodio molto significativo che mi ha fatto soffrire.
È accaduto appunto quando io e un gruppo di ragazzi delebiesi eravamo in montagna…
Era stata una settimana bellissima: avevamo riso, giocato e ci sentivamo proprio bene.
Abbiamo sputo la notizia la sera quando avevamo già deciso di andare a dire il rosario in mezza ai boschi.
Il pomeriggio eravamo stati al torrente Lesina e, anche se l’acqua era gelida e l’arietta non molto calda, avevamo fatto il bagno vestiti.
Era stata proprio una giornata fantastica!
Saranno state le otto di sera quando, pronti per andare a dire il nostro rosario, arrivò un ragazzo, che ci avvicinò e disse:<<È morto il Claudio Brunetti>>.
Noi non ci credevamo.
Com’era possibile?? Aveva solo 15 anni! Com’era successo?? Perché era venuto proprio questo ragazzo a dircelo?? Chi era?? Perché non avevano avvisato il Don sul cellulare??
Subito sentii un grande tonfo al cuore, ero un po’ scombussolata e non capivo bene cosa stava succedendo.
Un nodo alla gola arrivò presto ma non volevo piangere perché nessuno lo stava facendo.
Magari erano tutti come me scioccati!
Una mia amica mi prese la mano e, dopo aver accertato la notizia telefonando a Delebio, mi portò in camera e tutte e due scoppiammo a piangere.
Più tardi abbiamo detto il rosario ma nessuno parlava, a parte il prete: si sentivano solo i nostri singhiozzi rimbombare nella stanza e qualche preghiera mormorata.
Non c’erano più fazzoletti, gli occhi stavano scoppiando e il cuore batteva forte.
La notte passò veloce sotto la responsabilità dei nonni di Martina, la mia amica, perché Don Amedeo era andato a trovare i genitori di Claudio a Delebio.
Il corpo non si trovava, era affogato nel lago di Como nel tardo pomeriggio e fino al giorno dopo non arrivarono notizie.
I giorni proseguirono con gran silenzio…
Poco tempo dopo, quando già eravamo tornati a casa dal campo estivo, ci fu il funerale nella chiesa di Delebio.
Questo ragazzo suonava nella banda in cui suono anch’io.
Insieme avevamo partecipato ad un concorso classificandoci primi.
Al funerale la mamma di Claudio ci chiese di suonare per lui.
La chiesa era colma di gente, più colma di Natale o di qualche altra occasione speciale.
La bara era lì, in mezzo e tutti noi con le lacrime agli occhi!
È difficile suonare con il nodo alla gola, non esce l’aria dalla bocca e il suon trema pur flebile possa essere.
Riuscimmo ad essere forti e ad aiutare la maestra a fare bella impressione, ma piangeva anche lei.
Dopo la messa andammo al cimitero dove seppellirono il nostro amico Claudio e tutti baciammo la bara…
Quanta tristezza e quante lacrime tagliavano le guance di tutti!

Poco tempo sono andata a trovarlo al cimitero e ancora oggi, tutte le volte che ci vado, mi si forma quel nodo che odio e inizio a piangere.
Ora rinizierà banda e credo proprio che Claudio sarà sempre nei nostri cuori e ci aiuterà a vincere se parteciperemo ad altri concorsi.
Questa è l’unica cosa che rimane da dire:
Claudio ti vogliamo bene!

Camilla

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